Il comune di Castagneto Po (1425 abitanti) è situato in provincia di Torino, a circa 26 km in direzione nord-est dal capoluogo piemontese. Il territorio comunale (11,55 km²) si estende sull’estremo nord-orientale del sistema collinare torinese, ad altitudini comprese tra i 180 m della pianura chivassese ed i 583 m del Bric del Vaj. Confina a nord con il comune di Chivasso, dal quale è separato dal corso del fiume Po, ad ovest con San Raffaele-Cimena, a sud con Rivalba e Casalborgone, e ad est con San Sebastiano da Po.
Nella foto: parte del territorio comunale di Castagneto Po vista dal satellite. Foto dal sito www.GoogleEarth.com Il territorio castagnetese è occupato in massima parte da due rilievi collinari: a nord la collina di Castagneto, (altitudine 547 m presso il Bric Cerato, 518 m presso il Bric Mompilotto) sulla quale sorge il centro abitato principale del paese, ed a sud il Vaj (altitudine 583 m presso il Bric del Vaj, massima elevazione del territorio comunale), altura quasi completamente disabitata e ricoperta da boschi. Il comune è formato da un centro, il Capoluogo, posto sul versante meridionale della collina di Castagneto ad un’altitudine di 473 m, e da numerose altre borgate sparse nel territorio circostante in posizioni ed altitudini alquanto differenti. Tra queste le principali sono San Genesio (352 m) sul versante orientale, Cimenasco (407 m) sul versante occidentale, Ossoli (497 m) e Negri (507 m) sulla cresta sommitale del rilievo. Altri gruppi di case e cascine sono presenti sia nell’area di pianura ai piedi del versante settentrionale della collina (Baraccone, Galleani), che sul versante meridionale digradante verso Casalborgone (Serra, Vogliotti, Tamagni, Villanuova). |
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I resoconti storici segnalano l’esistenza del paese fin dal XI secolo, prima come proprietà dell’abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese, ed in seguito come dominio dei Savoia. E' probabile che l'insediamento più antico si sia sviluppato nella località di San Genesio, intorno alla chiesa romanica ancora oggi esistente. Data la posizione strategica, la collina chivassese, e dunque l'area di Castagneto, furono per secoli soggette agli interessi delle potenze che si contendevano il dominio di questa parte del Piemonte ai confini tra Canavese e Monferrato: molti sono i racconti di guerre e distruzioni, anche se parte di essi è probabilmente rappresentata da leggende oppure da fatti storici relativi a zone limitrofe. A testimonianza dell'importanza strategica del territorio, restano comunque le rovine di alcune opere di difesa militare come la torre di Cimenasco. Sicuramente il borgo fu coinvolto negli eventi inerenti allo storico assedio di Torino, nel 1705-1706, quando fu per lungo tempo occupato dalle truppe sabaude in guerra con l'esercito francese. Di tale periodo sono disponibili documenti scritti, tramite i quali è possibile ricostruire le difficoltà che la popolazione contadina locale incontrò nel convivere con migliaia di soldati: il territorio venne sconvolto a causa dello scavo di trincee ed alla costruzione di opere difensive, e molti furono i beni requisiti, come animali, legna e commestibili. In seguito il paese tornò ad essere un tranquillo borgo agricolo, nel quale trovarono dimora anche importanti esponenti della nobiltà e della politica del regno sabaudo. L'ultima importante evoluzione è avvenuta in questi ultimi decenni, durante i quali la popolazione dedita all'agricoltura è pressochè scomparsa ed il paese si è trasformato in un centro residenziale e di villeggiatura, grazie alle note qualità paesaggistiche e climatiche, ed alla vicinanza alla città di Torino. | |||||||||
Dal punto di vista artistico è di particolare interesse la chiesa di San Genesio Martire, nell’omonima frazione, fondata quale priorato dai monaci Benedettini dell’Abbazia di Fruttuaria durante il XI-XII secolo, ed in gran parte ricostruita in stile all’inizio del XX secolo. Della costruzione originale sono attualmente conservati il campanile, l'abside ed il coro, in puro stile romanico. Nelle vicinanze è situato il Regio Fonte, fonte di acqua solforosa un tempo molto frequentata per le sue proprietà terapeutiche, oggi chiusa per restauri. Nel Capoluogo è da notare la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, edificio costruito in stile neoclassico verso la metà del XIX secolo su di una preesistente costruzione, probabilmente del XIII secolo. Al suo interno è possibile ammirare una bella volta dipinta, un’imponente pala d’altare ed un organo a canne ottocentesco. Sul territorio sono inoltre presenti alcuni esempi di residenze nobiliari circondate da grandi parchi, ricchi di piante secolari, quali Villa Ceriana, edificata nel XVIII secolo in stile barocco, e Villa Revel, edificio ottocentesco costruito in stile neo-palladiano. Negli ultimi anni ha suscitato particolare interesse la creazione della riserva naturale speciale del Bosco del Vaj, riserva di tipo botanico istituita nel 1978 con lo scopo primario di tutelare l’esistenza del faggio (Fagus sylvatica), specie che qui sopravvive come "relitto glaciale" a quote insolitamente basse. Nella foto: la chiesa romanica di San Genesio Martire, nell'omonima frazione. |
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